Di fronte ad un ricovero ospedaliero, anche se per patologie
relativamente banali, il mondo e i ritmi di vita del bambino
vengono brutalmente sconvolti e subiscono condizionamenti
imprevedibili e di difficile gestione.
Molti punti di riferimento quali la famiglia, gli amici, la scuola
vacillano in conseguenza dei sentimenti di disagio e alla
preoccupazione legati all'ospedalizzazione.
Gli stessi genitori vedono incrinarsi tutte le aspettative di
sviluppo riversate sul figlio e, spesso, vivono in uno stato di
angoscia, che si riflette negativamente sulla serenità del
rapporto: tali vissuti sono più evidenti nel caso di
patologie gravi o croniche dove le ansie di morte e il crollo degli
investimenti genitoriali provoca stati depressivi o, al contrario,
la negazione della malattia.
D'altro canto il bambino resta sempre lo stesso con i suoi bisogni
profondi e la sua voglia e necessità di vivere, giocare,
conoscere e scambiare affetti.
Per molto tempo tali esigenze sono state ignorate dai responsabili
della sanità o considerate superflue dalla maggior parte
degli operatori sanitari; solo negli ultimi anni gli ambienti
ospedalieri si sono sempre più aperti a tali
necessità creando spazi e momenti in cui il bambino possa
esprimere liberamente la sua gioia di vivere ma anche la sua
sofferenza e i suoi timori, e la famiglia possa ricevere un
adeguato contenimento emotivo.
L'AVOI é nata per questo, per aiutare a vivere meglio un
momento potenzialmente traumatico per la vita dei nostri
figli!!!